TERAMO – Il carcere di Castrogno scelto come sede del progetto finanziato dal Fondo europeo per l’integrazione dei cittadini dei Paesi terzi (Fei), "Salute senza barriere". Si tratta di una iniziativa del ministero della salute e dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti (Inmp). L’obiettivo mira a promuovere l’integrazione sanitaria dei detenuti stranieri, attraverso un pieno e consapevole accesso al Servizio sanitario nazionale, soprattutto durante il periodo di detenzione. Al corso, tenuto nell’istituto di pena teramano, ha svolto la propria lezione il dottor Massimo Forlini, della medicina penitenziaria della Asl di Teramo, dopo l’introduzione di Stefano Liberatore, direttore di Castrogno. Il progetto, avviato lo scorso 30 maggio, ha durata annuale e coinvolge 9 Istituti di pena e le relative Asl del territorio, in altrettante regioni del Nord, del Centro e del Sud Italia: Teramo è stata scelta a partecipare. Le azioni previste vanno dai seminari informativi residenziali ai percorsi di formazione in modalità FAD per il personale sanitario, fino a uno studio quali-quantitativo per il monitoraggio dell’applicazione della Riforma nei contesti selezionati che partecipano al Progetto. Alla fine di aprile di quest’anno risultavano detenuti stranieri nelle carceri italiane intorno a 24mila unità, pari al 36% della popolazione carceraria complessiva (nel 2007 erano il 37%, contro il 15% del 1991). Rappresentano il 42% tra gli imputati, il 33% tra i condannati definitivi e solo il 12% tra gli internati, secondo quanto emerge dal report quadrimestrale diffuso dalla Fondazione Ismu.
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